Mai fu cosi utile e tempestiva, per i cittadini romani, l’opportunità offerta dall’uscita del libro del giudice Carla Romana Raineri, (attualmente presidente della 1° sez. Civile della Corte d’appello di Milano). E’ un libro da leggere prima di andare a votare, e che consiglio a tutti i candidati sindaci di Roma, perché racconta la breve esperienza (1mese ) del giudice nella giunta del Sindaco a 5 Stelle: Virginia Raggi. La Raineri, che ha studiato a Roma e svolge la sua funzione giurisdizionale a Milano, viene chiamata a Roma nel dicembre 2015 dal Prefetto Francesco Paolo Tronca, quando fu nominato Commissario Straordinario del Comune di Roma, dopo la messa in mora del Sindaco Marino.
“Brevi Cronache dai Palazzi della Capitale” edizione la Bussola, con la prefazione di Vittorio Sgarbi, si legge in modo scorrevole e accompagna il lettore dentro le stanze del campidoglio dove si incontrano personaggi conosciuti dalla cronaca romana e nazionale. Un libro che denuncia come la decadenza politica, quando si veste di nuovismo e moralismo, fa sì che tra il dire e il fare ci passa il mare, ma è anche la dimostrazione che quando dei funzionari dello stato fanno squadra, anche se per un periodo breve, con spirito di servizio, e offrendo il meglio delle loro competenze sono capaci di dare una speranza alla città eterna.
Se da un lato si raccontano i mesi entusiasmanti del periodo del commissariamento, dove anche i sempre vituperati dipendenti pubblici vedono in quel gruppo di “Milanesi” persone che credono nel loro lavoro e da diffidenti si trasformano in entusiasti collaboratori avendo trovato dirigenti che sanno dare fiducia al personale; dall’altro la Raineri racconta del mese in cui, dopo varie pressioni e dubbi, accetta di fare il capo di gabinetto del Sindaco Raggi e dell’incontro con “la banda dei 4 (Raggi, Marra, Romeo e Frongia)”.
L’esperienza e le riflessioni dell’autrice si intersecano nel libro con i fatti di cronaca che sono emersi dopo le sue dimissioni da capo di gabinetto a conferma delle sue sensazioni che per quanto cercata a ricoprire quel ruolo nei fatti non era una persona desiderata dalla Raggi e dalla sua “cricca”. Il libro intervista condotto dal dott. Gioacchino Onorati negli allegati contiene il prezioso lavoro fatto nel periodo del Commissariamento a dimostrazione che se si vuole cambiare modo di far funzionare l’amministrazione questo è possibile. Ciò che più mi ha colpito nella lettura non è tanto il fatto di aver prima nominato e poi delegittimato il giudice Raineri, quanto piuttosto la ‘progettualità’, il ‘background intenzionale e concettuale’ che si cela dietro questo comportamento. E mi riferisco al fatto che con la nomina della Raineri, non si intendesse affatto ‘essere’, nella sostanza, in continuità rispetto al lavoro encomiabile e trasparente del Prefetto Tronca, bensì piuttosto ‘apparire’, nella forma, in continuità rispetto a prima; per poi essere, invece, nella sostanza, tutto l’opposto.
Anche il Presidente dell’ANAC Cantone (oggi procuratore generale a Perugia) non ne esce bene, ne nella forma ne nella sostanza, essendosi prestato ad una opera di delegittimazione di una sua collega, probabilmente per il prevalere ciò che Palamara ha svelato (per chi non voleva vedere) del rapporto deviato tra la magistratura e la politica. Ma anche qui la Raineri ci tiene a precisare che la categoria è composta da tanti onesti magistrati che fanno in silenzio e con abnegazione il loro dovere.
Una sola considerazione finale, il libro che si legge tutto di un fiato, ha messo in risalto come tante brave persone si sono fatte illudere dal moralismo ignorante delle 5 stelle al grido di onestà, dimenticando che l’onestà è un valore delle persone, che lo trasferiscono nel loro lavoro, alla politica bisogna chiedere competenza, progetti e valori.
Roberto Giuliano