mercoledì 4 maggio 2022

ECCO DOVE SBAGLIA IL PROFESSORE ORSINI Di Massimiliano Napoletano e Roberto Giuliano

 

ECCO DOVE SBAGLIA IL PROFESSORE ORSINI

Ascoltando il Professore, ed osservando come ormai anche alcuni leader politici, considerano le sue ipotesi percorribili per il nostro paese (vedi Salvini e Conte) vorremmo spiegare come nonostante riteniamo logico e condivisibile la sua posizione, ma siamo assolutamente in disaccordo con la soluzione da lui  proposta.

Riassumiamo, il Professore dice:

-   Il problema del nostro Paese è la completa accondiscendenza del nostro governo ai “Diktat americani”

-  Elenca gli innumerevoli errori occidentali nelle guerre sparse nel mondo al grido di “esportare la democrazia”

-  L’aver chiuso gli occhi per anni sulla situazione al confine Ucraino-Russo

-  L’inesistenza di una politica Europea

Certo, detto in tal modo, è così lineare che risulta complicato non condividere. Naturalmente questa è una sintesi del pensiero Professore Orsini avendo semplificato argomenti effettivamente complessi.

Dunque, quale è la soluzione del Professore Orsini? l’Italia (tramite Salvini e Conte che hanno saputo intercettare e sentire, così come hanno sempre fatto, il malcontento e la pancia dei cittadini) devono chiedere a Draghi da subito di smettere di inviare le armi ovvero inviarle per un tempo limitato, in modo da costringere Zelensky a ragionare sulla “Pace” e nel frattempo continuare a mantenere le sanzioni alla Russia. Contemporaneamente, rompere momentaneamente l’unità europea, smarcandosi dalla Germania e dalla Francia che potranno prendere a pretesto la nostra politica estera di distacco dalla politica USA costringendole in seguito a seguire il nostro paese portando l’amministrazione americana ad una strategia di Pace e non Bellicista.

Ma veramente vogliamo scoprire solo adesso che siamo nella NATO a trazione USA? C’è bisogno di ricordare che la difesa Europea è finanziata quasi esclusivamente dall’amministrazione americana? Ed ancora che la Nato ha permesso a tutti gli aderenti e soprattutto a Paesi come Polonia, Romania e parte dei Balcani di vivere sotto un ombrello di Pace costruito sulla detenzione alle velleità espansionistiche da parte di altri Paesi. La NATO non obbliga nessuno ad aderire, si entra tramite una formale richiesta di adesione da parte del Paese che si vuole candidare. È stato certamente un allargamento che ha determinato conseguenze militari MA NON AVVIENE TRAMITE ANNESSIONE OVVERO COSTRIZIONE DA INVASIONE al massimo per convenienza economica  come elemento di pressing.

Ma veramente vogliamo scoprire solo adesso che la nostra politica Estera e quella Europea è condizionata dal volere delle amministrazioni americane e quindi dai suoi interessi? A tal proposito è utile ricordare come sia pragmaticamente un dato di fatto POST-BELLICO la nostra vicinanza agli USA. Sono stati i nostri liberatori. Ma ancor di più condividiamo stili di vita, e principi di democrazia e libertà.  Nonostante ciò abbiamo dimostrato moltissimi limiti, anche nella stessa difesa della libertà, così come è avvenuto nel deplorevole  tentativo di isolare lo stesso Orsini per le sue differenti e forti posizioni, ma nonostante questi rigurgiti di intolleranza  che dimostrano come ancora sia debole il pensiero liberal democratico nel nostro Paese in personaggi che si definiscono democratici  non c’è dubbio che preferiamo vivere nelle “Libere e democratiche” società occidentali rispetto a Russia-Cina-Iran-Corea del Nord, etc.

Entriamo nel CUORE del  disappunto: non pensiamo che la soluzione del Professore sia percorribile perché mettere in minoranza il Governo Draghi facendo fare una piccola fuga in avanti al nostro Paese rompendo momentaneamente l’unità Europea (cosi come spiegato sopra), e opporsi diplomaticamente alla politica di Biden, sarà anche questa scelta foriera di recessione e carestia.

Cosa pensate possa  succedere al nostro Paese, che possiede uno dei debiti pubblici più grandi al mondo, ove i nostri BTP sono comprati in parte dal nostro risparmio ed in parte dalla finanza internazionale, una volta indebolito se non addirittura fatto cadere il governo Draghi?  Esso è garanzia a livello internazionale della stabilità finanziaria del nostro Paese grazie alla sua riconosciuta competenza e serietà.  In questa sciagurata ipotesi si tornerà a parlare del debito sovrano e della sua sostenibilità, minata dall’instabilità politica che porterà il costo dello stesso a livelli non tollerabili. Si riaprirà la crisi sulla tenuta del sistema bancario e quindi sulla tutela del risparmio di tutti i cittadini e del finanziamento alle nostre imprese.

La soluzione “Orsini”  potrebbe esporre il Paese ad una crisi economica e finanziaria irreversibile.

Dobbiamo prendere atto ed essere consapevoli che la nostra democrazia è dipendente dalla finanza internazionale (basta vedere l’inizio della guerra valutaria che si è innescata con il blocco delle riserve valutarie e dell’attività internazionale della Banca Centrale Russa con la sospensione della maggior parte del sistema finanziario russo dai circuiti di internazionali) perché viviamo in un mondo interdipendente e la guerra ne è la tragica dimostrazione.  La nostra libertà paradossalmente potrebbe finire dove iniziano i grossi fondi di investimento. Purtroppo, è vero che non abbiamo una classe politica comparabile per visione e competenza a quella della prima repubblica, due nomi per tutti Andreotti e Craxi.

Ma allora quali sono le soluzioni?

La prima è che l’Italia non debba creare instabilità interna (indebolire Draghi) creando una sicura crisi economica e finanziaria ma essere portavoce, senza alcuna fuga in avanti, verso Francia e Germania per una “strategia di pace” che unitariamente stimolano una posizione a tutela degli interessi dei popoli europei anche arrivando ad essere in disappunto con l’amministrazione americana nel caso di lesione degli interessi della UE. Farlo con forza e con quella diplomazia che è l’arte della politica. Per cui forte coesione ed unità europea

La seconda è più culturale ed è quella del Pontefice: fare una preghiera chiedendo al Signore (al vostro “Signore” di qualsiasi religione siate), di accendere la luce, nei cuori e nella mente dei “Potenti Decisori”, affinché sentano il peso del dolore di perdere un figlio, una mamma, un papà, un amico e possa fare emergere con forza quelle uniche tre parole che ora servirebbero: “BASTA LA GUERRA”

Di Massimiliano Napoletano e  Roberto Giuliano