venerdì 19 gennaio 2024

E io sono ancora qua…….

 

E io sono ancora qua…….

Parafrasando Vasco Rossi anche quest’anno, sono, siamo qua ad Hammamet a ricordare Bettino Craxi. Sono passati 24 anni dalla sua scomparsa e 32 anni dal golpe mediatico giudiziario che eufemisticamente venne chiamato Mani Pulite.  I giornali urlavano con 4 scalmanati in piazza  per supportare la teoria che i politici erano tutti ladri e senza di loro il Paese sarebbe stato migliore, perché  la società civile è migliore di quella politica, i politici sono tutti corrotti in quanto politici, alla politica il denaro non serve sia perché tanto se lo rubano o perché deve essere volontariato: slogan populisti e qualunquisti  che aldilà del ceto intellettuale corrotto e in malafede, hanno fatto breccia sul popolo grazie ai media come amplificatori e trasformatori di ciò che non c’è in realtà .  Oggi emerge con tutta evidenza come la stampa e i media possono farci credere che Dio è morto di freddo, e se facessero una campagna martellante affermando ciò, certamente tra una decina di anni le nuove generazioni ci crederebbero e noi saremmo solo dei negazionisti.

 E si, siamo ancora qua…. Si per affermare che in Italia c’è stato un golpe post moderno senza carri armati ma con la magistratura e la stampa come plotone di esecuzione, ma essi hanno fatto solo il lavoro sporco, i mandanti sono  la finanza internazionale e complici quei politici  servi ed opportunisti che ieri prendevano i soldi dalla Russia sovietica  ed oggi dalla finanza internazionale che ha vinto la battaglia contro il comunismo.

Ma comunisti erano di mentalità e tali sono rimasti sempre al servizio di chi li paga, senza il minimo alibi di un impegno sociale che almeno il comunismo aveva.

Diceva il papa polacco, che morto il comunismo  non è scomparsa la piaga sociale della povertà, anzi mi permetto di dire, che forse per la paura del comunismo, il capitalismo  per vincere la sua sfida  con il comunismo sovietico accettava e faceva convivere con le sue regole lo Stato Sociale, ma oggi che ha vinto, il suo motto è il profitto per il profitto, senza regole  e come unico modello di successo sociale.

La seconda repubblica che prometteva un mondo migliore ci fa rimpiangere la prima repubblica, certamente a noi che abbiamo vissuto entrambe, ma l’immagine che i giovani hanno oggi della politica è squalificante, il regno dell’incompetenza e degli affari,  si è affermata una visione squallida della politica utile per gli ambienti finanziari  per gestire il potere politico senza esporsi.   Di questo Golpe nessuno ha pagato e probabilmente nessuno pagherà, la magistratura italiana era irresponsabile prima e lo è anche ora, condiziona la politica assurgendo un ruolo di gendarme di una presunta legalità che nella realtà è arbitrarietà e stravolgendo l’equilibrio dei poteri previsto nella nostra carta Costituzionale. 

Il giustizialismo che in questi anni persevera nel nostro Paese non si ha il coraggio di chiamarlo con il suo vero nome FASCISMO, si perché è un fascismo di sinistra e come non si può chiamare in altro modo si utilizza il termine giustizialista ma in realtà rosso o nero sempre di fascismo si tratta in una versione moderna.

Ma Noi siamo qua….. Si a ricordare che nel nostro Paese non c’è giustizia, a ricordare ed impedire che la storia la scrivono i vincitori . 


 

giovedì 11 gennaio 2024

C’E BEVEMO DE TUTTO

 

C’E BEVEMO DE TUTTO

"La democrazia è il potere di un popolo informato"  A.de Tocqueville

C’è un fantasma che si aggira sull’Italia e non solo, questo fantasma si chiama: Ignoranza. Molti, in modo errato, pensano che l’ignoranza sia una offesa o uno svilimento del proprio essere per non aver studiato.  Ognuno di noi è ignorante in qualcosa, aldilà del titolo di studio, si è ignoranti in tutto ciò che non si conosce, ci sono plurilaureati in legge che non conoscono la medicina e l’opposto, ma anche plurilaureati che non conoscono l’empatia, la vita quotidiana, la difficoltà a gestire i sentimenti e le relazioni, aspetti della vita che sembrano banali, ma nella loro vita personale e sociale possono rivelarsi drammi.

Oggi, ad esempio, nei social tutti sono esperti di geopolitica internazionale e politica nazionale, ma non essendo consapevoli della propria ignoranza, confondono il diritto ad avere una opinione con la competenza.  Il problema dunque non è il sacrosanto diritto di dire la propria opinione, anche se “sbagliata”, ma la presunzione di essere sempre dalla parte del giusto. Ad esempio è vero che esiste un problema annoso nel conflitto Israele/Palestinese, ma c’era una tregua di fatto da quando Sharon si ritirò da Gaza, cosa e chi è stato a far riesplodere la guerra? 

L’attacco terroristico di Hamas ai civili e la presa degli ostaggi, questo è stato ed è il detonatore di questa ennesima guerra, le conseguenze dipendono da questo atto. Chi dice: ma cosa c’entrano i bombardamenti a Gaza nella quale muoiono i civili palestinesi? Giusta osservazione, ma è come dire cosa c’entra il bombardamento delle città tedesche durante la seconda guerra mondiale? Purtroppo c’entra, i tedeschi hanno accettato il nazismo e l’unico modo per debellarlo era ed è stato bombardare le loro posizioni che, purtroppo, si trovavano anche nelle città abitate dai civili, e ciò è quello che sta avvenendo a Gaza. Certo non è una bella cosa, ma chi ha mai detto che la guerra è una bella cosa? Solo i fanatici e i terroristi.

Ormai la comunicazione è come la Torre di Babele, siamo bombardati da informazioni e notizie che ci rendono complicato comprendere la realtà. Se da un lato dovremmo essere felici di avere tanta informazione a disposizione, perché teoricamente questo dovrebbe comportare una nostra maggiore comprensione del mondo in cui viviamo, dall’atro non è più così facile e scontata se pensiamo che con l’intelligenza artificiale è possibile prendere una immagine e con il suo stesso tono di voce farle dire quello che vogliamo. 

Infatti la nostra percezione della realtà è strettamente legata alle informazioni che riceviamo e tende a raffinarsi in modo direttamente proporzionale allo sviluppo delle nostre conoscenze e competenze linguistiche.  

Altro esempio di questa “ignoranza” che fa emergere in certi contesti forme di dialogo aggressivo, è stato, durante il lockdown, la pubblicazione su Facebook di una vecchia immagine di migliaia di corridori sul ponte di New York spacciata come assembramento sul ponte nello stretto di Messina.  I creduloni furono migliaia, ma la cosa più grave sono stati i commenti pieni di odio nei confronti dei presunti trasgressori.

Questa babele di informazione, di fatto, distrugge la controinformazione realizzando una percezione della realtà manichea, dove non c’è né confronto né dialogo, e favorisce l’insinuarsi, in menti deboli ed ignoranti (nel senso etimologico e cioè di chi ignora perché non sa, ma pensa di sapere) sia l’affermazione del pensiero unico, anche come bisogno di appartenenza, ma anche forme di pensiero violenti che possono trasformarsi in azioni violente.  

La violenza si distilla giorno per giorno con parole e letture della realtà piene di incitamento all’odio, dopo una certa dose di ubriacatura purtroppo alcune persone o popoli reagiscono a quella che ritengono, a torto o a ragione, una violenza che subiscono.

Nel nostro Paese, già debole di senso dello Stato, il maggioritario ha favorito l’affermazione di questa visione della realtà di tipo manicheo, siamo il Paese degli ottomila comuni, dei Guelfi e Ghibellini, non è casuale che l’affermazione della Lega Nord avviene mediante lo stereotipo del Sud ladrone: forma arcaica di dividere  in modo demagogico gli Italiani, altra esperienza che abbiamo vissuto, sempre grazie ai media, di pensiero manicheo è stato quello di Mani Pulite di cui le 5 Stelle ne sono stati “l’evoluzione politica” sia con i “vaffa”  che, mediante la  generalizzazione della politica e dei politici come corrotti,  se stai con loro sei onesto tutto il resto è corruzione e i risultati di questa ubriacatura sono sotto gli occhi di tutti. 

Se guardiamo indietro questa mentalità era presente, in modo contenuto, anche nel pensiero del vecchio e glorioso PCI che, dopo la morte per eutanasia del comunismo, fa emergere questa componente manichea come unica forma di cemento culturale per non seguire la via democratica al socialismo, avendo preferito la via giudiziaria, perdendo di vista quei valori che nella sua storia lo avevano contraddistinto. 

Gli Stereotipi sociali o di gruppo vengono definiti operativamente dai membri di un gruppo che sono d’accordo nell’attribuzione di ‘etichette’ ai membri di un altro gruppo (destra/sinistra) o ai membri del proprio gruppo (essere dalla parte del giusto a priori). È dalla dinamica dei rapporti interpersonali che emerge più chiaramente la funzionalità degli Stereotipi: risparmio di energia psichica, funzione d’integrazione dell’individuo nel gruppo, funzione egodifensiva.

Il manicheismo (cioè la polarizzazione della realtà) è una forma del pensiero infantile utile al bambino per la formazione del pensiero complesso, ma negli adulti è una regressione che favorisce la pigrizia mentale, che determina un arretramento culturale di tutta la società occidentale, e dunque dei valori che l’hanno storicamente creato. Unico antidoto è l’Umiltà di chi sa di non sapere.

Roberto Giuliano




martedì 2 gennaio 2024

Roberto Giuliano, sociologo e pres.del "SIDI", a Non solo Roma - Puntata...

 

https://youtu.be/QS811erE02E?si=oKRTHjRqAnheGFHh  

https://youtu.be/QS811erE02E?si=vNx3JjZAxU8pK3tD