domenica 29 giugno 2025

I bambini del Mondo

 

I bambini del Mondo

Oggi ho partecipato ad una festa di fine anno dell’asilo nido di mio nipote, c’erano mamme, papà, alcuni nonni e le operatrici, tutti felici e contenti, i genitori nel vedere le premiazioni dei propri figli, i bambini che giocavano nel loro naturale caos, le operatrici stanche, ma felici della chiusura di un anno comunque impegnativo. Osservavo i bambini ricchi di curiosità, allegria e di speranza, i genitori che li osservavano esprimevano le loro aspettative e problematicità di un impegno ancestrale, ma sempre nuovo per chi lo vive, e pensavo quanti dei loro legittimi comportamenti condizioneranno, inconsapevolmente, il futuro dei loro figli, come lo è stato per noi. Finita la festa ognuno ritorna alla propria quotidianità. Questo microcosmo è parte del mondo, anche se con culture e approcci diversi, questi bambini sono il futuro del mondo.  Di norma le persone sane antropologicamente vogliono il meglio per i loro figli, ciò rientra nella natura umana, e certamente è cosi nella stragrande parte dell’universo, non solo occidentale. Contemporaneamente mi sovviene quanti femminicidi, quanti balordi girano per il mondo, probabilmente bambini a cui è stata rubata l’infanzia, bambini cresciuti in ambienti anaffettivi e/o violenti, abbandonati a sé stessi, sempre con la irresponsabilità degli adulti.

Quanti di questi bambini cascheranno nella anomia del digitale di cui, non sempre, gli adulti sono consapevoli dei rischi di questo universo, che da un lato aiuta ma, se non si è consapevoli, li danneggia nella crescita cognitiva.

Dalla notte dei tempi la specie umana ha fatto guerre a sé stessa, a popoli non conosciuti, solo per il bisogno di arrecare benefici al proprio popolo e, probabilmente, anche per la necessità di dominio da parte dei condottieri. Questo usare il proprio popolo, e dunque i suoi figli, per migliorare le condizioni di vita, poteva essere vero ieri, ma oggi è un falso. Le guerre di oggi non mirano al benessere del popolo, sono mosse dall’ego e dal delirio di onnipotenza di coloro che si considerano élite politica, finanziaria o, peggio ancora, unti dal signore o rappresentanti di Dio in terra per redimere il popolo.

Anche costoro hanno figli, ma presi dal loro ego li trascurano o li obbligano ad essere come loro, determinando nei figli quell’ansia da prestazioni che uccide l’empatia e le loro doti naturali, ovviamente tutto in buona fede, pensando che ciò sia giusto; i loro figli sono speciali, devono essere superiori  ai comuni mortali, loro hanno, o meglio devono avere, un destino di successo, simile al loro o perché loro non l’hanno avuto, “difficilmente i figli di papà”, andranno in guerra perché devono mantenere la tradizione di comando della famiglia.

Penso ai bambini che vivono a Gaza, a quelli che vivono in Israele, ai bambini soldati, e alle tante guerre dimenticate che non fanno notizia, perché quelli sono bambini di serie B. Noi occidentali, che abbiamo tante responsabilità, con mille difficoltà ci siamo tolti di mezzo l’ipocrisia del dominio dei re, degli aristocratici e del potere temporale della religione, conquiste ricche di martiri, che dimentichiamo, come se l’oggi non ha un passato.  Oggi ci sono le aristocrazie finanziarie, non solo occidentali, che controllano il mondo e, quando non ci sono accordi, realizzano guerre. Ma le guerre moderne, aldilà della tecnologia militare, oggi utilizzano strumenti di propaganda raffinati, ieri si puntava all’identità di un popolo, al senso di alterità nazionale, adesso si produce una guerra cognitiva contro l’occidente o lo stesso occidente contro sé stesso, per manipolare il popolo con le guerre giuste, come quelle per esportare la democrazia, dimenticandosi (diciamo cosi per non dire manipolando il senso della parola) che la democrazia è una evoluzione culturale.  

Si modificano le parole per ingannare i popoli democratici, l’esempio, oggi più tipico, è il termine accoglienza. “La parola accoglienza indica il modo di accogliere, di ricevere una persona, soprattutto se questa persona è un ospite. L'accoglienza può essere amichevole, affettuosa, festosa, calorosa, cordiale, oppure fredda, scortese. Fare buona, cattiva accoglienza a qualcuno significa accogliere bene o male una persona”. Possiamo dire che nei fatti la nostra non è accoglienza, ma abbandono, oserei dire un razzismo democratico fondato sul business. Diceva Gramsci: “odio l’indifferenza”, io aggiungerei anche il cinismo nei confronti dell’umanità essendo comportamenti umani devianti in quanto asociali.

Il potere occidente può essere cinico con il suo popolo, ma nei regimi autoritari, in genere, non c’è bisogno di ciò. I regimi democratici, come quelli autoritari in particolare, conoscono bene la guerra cognitiva da realizzare utilizzando i valori dell’occidente contro lo stesso occidente. Nella guerra tra Russia e Ucraina, inizialmente, i media occidentali hanno utilizzato i bambini per dare del sanguinario a Putin, ma le informazioni impedivano il far credere che il loro obiettivo era uccidere i bambini, mentre nella guerra in Palestina, dove le notizie vengono solo da Hamas, dove è facile far credere che gli ebrei avendo subito  un genocidio, oggi lo stanno praticando ai palestinesi, sembrerebbe non una guerra tra Israele e i terroristi di Hamas, ma una guerra contro i bambini Palestinesi, come se la striscia di Gaza fosse abitata solo da bambini.  In base ai nostri valori, giustamente, i bambini non si toccano e tendenzialmente questo dovrebbe valere per tutta la specie umana, ma così purtroppo non è, se pensiamo ai bambini educati ad odiare un altro popolo, ai bambini soldati, ai bambini usati come kamikaze, ai bambini sfruttati nelle miniere di cobalto, ai bambini usati per condizionare l’etica dell’occidente. Noi immaginiamo questi paesi autoritari come poveri (sinonimo di inferiori in questo caso) e non vediamo il tiranno che li obbliga a vivere di stenti, li percepiamo “ignoranti” e dunque incapaci di mentire e di manipolare, questo è dovuto ad un presunto senso di superiorità occidentale o una banale considerazione di uno stile di vita migliore il nostro in quanto diverso dal loro. Esiste, probabilmente, la fortuna di essere nati in Europa, o comunque in un paese di cultura occidentale, ma questa è una nostra valutazione, come quella di credere che tutti dovrebbero avere il nostro modello di vita, come credere che ciò che ci rende felici è generalizzabile a tutta l’umanità perché esistono convergenze umane di un sentimento che appartiene a tutta la specie.

Ripensando agli sguardi dei bambini mi sovviene il gruppo del Bilderberg e quelli del World Economic Forum che vogliono governare il mondo solo perché ricchi, e disegnare il mondo futuro, ma con quale autorità? La ricchezza è sinonimo di competenza? Chi li ha delegati a rappresentarci per disegnare gli scenari futuri?  C’è o non c’è, per noi popoli democratici, una espropriazione dei nostri diritti costituzionali?  Certo, c’è il diritto di riunirsi in un sistema democratico, ma le decisioni che loro assumono condizionano i governi e le economie del mondo, per cui qualcosa non quadra. Ad esempio è stato eversivo far cadere il governo Berlusconi con il crollo dei Bond, si è stravolta la volontà popolare.

Se invece di giocare con il mondo “questi vecchiacci” facessero i nonni, forse, anche loro potrebbero vedere in un sorriso quella luce che illumina il mondo, nello sguardo di un bambino la felicità di esistere e quel bisogno atavico di affetto per crescere e superare le insidie del mondo, non solo dalla natura, ma dei tanti vecchiacci che nella miseria del proprio delirio vogliono decidere sul destino della specie.

Roberto Giuliano

 



 

domenica 22 giugno 2025

Il Mostro della Guerra e il Sonno della Ragione

 

Il Mostro della Guerra e il Sonno della Ragione

La percezione è un processo cognitivo attraverso il quale interpretiamo e comprendiamo lo stimolo sensoriale proveniente dall'ambiente, attribuendo un significato alle informazioni ricevute dai nostri sensi. La percezione, in altre parole, ci permette di renderci consapevoli, e quindi riconoscere e classificare, le informazioni provenienti dal mondo esterno

Se questo è vero, e lo è, le informazioni che riceviamo ci inducono a farci una idea degli altri e del mondo, determinando il nostro comportamento individuale e sociale, pertanto ogni tanto dovremmo mettere in dubbio le nostre convinzioni che sono la stratificazione di tante informazioni ricevute nel tempo e, in alcuni casi, anche degli stereotipi o pregiudizi che abbiamo appreso inconsapevolmente nel nostro sviluppo cognitivo. 

Con ciò non si vuole affermare che non esiste un fatto o che tutto è relativo, ma allenare la nostra mente a diffidare dagli schematismi, dal facile complottismo, dalla generalizzazione e dalla differenza tra propaganda ed informazione e, conseguentemente, essere consapevoli che le informazioni possono essere manipolate. Questa premessa è utile per affrontare, in modo schematico, alcune problematiche che oggi ci fanno discutere in modo manicheo, funzionale alla manipolazione, polarizzando il dibattito o di qua o di là senza nessuna comprensione per le dinamiche della realtà.

1)   Dopo la seconda guerra mondiale noi siamo stati fortunati ad essere stati liberati dagli Americani e siamo rimasti sotto l’influenza degli alleati, e negli anni della guerra fredda, nonostante la parte Est dell’Europa è stata sotto l’influenza dell’autoritarismo comunista, è stato possibile vivere in Europa 70 anni di pace grazie agli accordi di Yalta e alla minaccia del nucleare.

2)    Gli americani e gli alleati, in questi anni di pace, hanno comunque combattuto guerre per procura fuori dall’Europa per contrastare le zone di influenza comuniste con colpi di stato ed altre nefandezze per contrastare a sua volta le altre nefandezze.

3)   Con la fine del comunismo siamo entrati in un periodo storico che molti di noi hanno considerato e sperato di pace globale, ma nella realtà siamo entrati in un tunnel dell’instabilità dove ogni soggetto, medio o grande, ha cercato di trarne profitto perché chiunque sta al potere è un essere umano, con le sue competenze, fragilità e deliri di onnipotenza, tipiche per tutti coloro che si sentono adulati dal potere in quanto tale, (meccanismo quest’ultimo di cui tutti siamo portatori sani, ma che si sviluppa come un virus in coloro che devono contrabbilanciare carenze ataviche mai risolte).

4)   Nel sistema capitalistico, che ormai si è affermato nel mondo come unico sistema che può garantire sviluppo e benessere, si è fatto l’errore di considerarlo unico e perfetto, invece è multiforme, può essere selvaggio, finanziario, speculativo, o armonizzato con valori etici. Inoltre, convive con varie forme di Stato da quello tipicamente autoritario, dispotico, illiberale, oligarchico, teocratico e democratico, come lo intendiamo noi occidentali.

5)   L’America, in quanto paese democratico, è espressione dei molteplici interessi della finanza che gioca un ruolo preponderante nelle scelte politiche dei vari governi che, a loro volta risentono in modo trasparente degli interessi dei finanziatori della politica.

6)   La classe politica americana, e dunque la sua finanza, ha pensato di poter profittare della scomparsa dell’Unione Sovietica per governare il mondo in modo unipolare, facendo errori madornali: il pensare di esportare la democrazia con le guerre nei paesi del Nord Africa, anche nei confronti di governi amici, dalle primavere Arabe al bombardamento della Bosnia, favorendo, sicuramente in modo non voluto, l’affermazione del radicalismo e fondamentalismo islamico.

Il cinismo della finanza mondiale non ha Etica ed oggi esso non è più rappresentato solo dagli Angloamericani ed è una guerra che diventa militare solo dopo che le diplomazie nelle varie forme sono fallite. La finanza in quanto tale non ha un’etica in sé, guarda solo al proprio profitto, pertanto un’etica della finanza esiste solo se i governi e accordi internazionali gli impongono regole di comportamento.

 

La guerra in Ucraina, la guerra tra Israele e Hamas, ma praticamente contro l’Iran, sono guerre che tendono a creare un nuovo ordine mondiale, dove ogni soggetto cerca di arrivare al tavolo delle trattive da posizioni di forza, (come fece Cavour mandando i bersaglieri in Crimea)

Sarebbe facile e giusto dire basta alle guerre, basta alla sofferenza dei popoli per interessi non sempre etici, anche se si usano per giustificarle parole come democrazia, interesse nazionale, identità culturale e religiosa e potremmo continuare all’infinito, purtroppo la realtà è diversa dai nostri desideri di pace, con ciò non vuol dire rassegnarci, ma cercare di non essere strumento di manipolazioni politiche con il rischio di avere la sindrome di Stoccolma. Un consiglio che mi permetto di dare alle persone ricche di certezze è di leggere il libro di Hannah Arendt “la Banalità del Male” in cui illustra come tanta brava gente ha considerato normale e in modo scientifico mandare sei milioni di esseri umani nelle camere a gas.

Dopo queste considerazioni ritengo che la guerra in Ucraina è stata voluta e provocata dai democratici americani, ci dimentichiamo, grazie alla manipolazione mediatica, che in quel Paese sono avvenuti colpi di stato e c’è stata una guerra civile tra russofoni e ucraini sostenuti dagli interessi economici diciamo occidentali, la Russia ha certamente invaso uno stato sovrano, ma possiamo paragonare questo intervento a quello Occidentale nella ex Jugoslavia. Evitiamo la doppia morale nel definire che quella era una guerra giusta e questa No.

 Nella guerra in medio oriente Hamas usa il popolo Palestinese come scudo umano contro Israele, consapevole che con la propaganda dei morti civili si condiziona l’etica di noi occidentali, con questo non si vuole minimamente giustificare le morti dei Palestinesi o le responsabilità dei vari governi democratici israeliani, ma anche qui la guerra è arrivata quando si stava realizzando un equilibrio tra Paesi arabi sunniti ed Israele, che avrebbe isolato l’Iran scita.

L’Iran e suoi bracci armati hanno nel loro obiettivo l’eliminazione di Israele in quanto Stato e qualsiasi mezzo è lecito, usando la questione palestinese, non per la libertà dei Palestinesi (non è un caso che molti dimenticano che quando Sharon si ritirò dalla striscia di Gaza, Hamas per controllare e gestire la striscia per i propri fini, cioè quelli iraniani, uccise i palestinesi dell’Olp). Questa è una guerra asimmetrica dove non ci sono due eserciti che si confrontano ma un esercito e dei terroristi vestiti da civili (non è un caso che alcuni ostaggi che erano riusciti a fuggire da Hamas sono stati uccisi dagli stessi soldati israeliani).

L’odio culturale di molti Occidentali nei confronti di Israele e degli americani gli fa dire, specialmente adesso che gli USA hanno bombardato i siti dove si arricchisce l’uranio: ma perché l’Iran non si può costruire la bomba atomica? NO, visto i suoi fini, il rischio per la comunità internazionale è totale, essendo loro una teocrazia rispondono ad una entità superiore, a noi può sembrare assurdo, ma consiglierei a tutti di riflettere quante cose assurde hanno fatto storicamente gli esseri umani. Diceva Marx: la storia dell’uomo è storia di sangue, e spesso ci dimentichiamo ciò perché abbiamo il mito del buon Samaritano. Noi Occidentali facciamo un errore quasi di “razzismo culturale”, perché pensiamo che i nostri valori devono essere o sono condivisi da tutti i popoli o ad essi si devono conformare gli altri. Certamente l’istanza di libertà è insita nel Dna dell’essere umano, ma può essere coniugata con varie sfumature, ma uomini cinici al potere saranno sempre presenti, da qui la nostra capacità di cercare di non essere manipolati, ricercando non tanto il mostro da odiare ma le ragioni che generano mostri e gli interessi sottostanti.

Roberto Giuliano

 


 

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