domenica 28 agosto 2022

AI SOCIALISTI CHE VOTANO PD PER VOTARE PSI


 AI SOCIALISTI CHE VOTANO PD PER VOTARE PSI

Capisco che è tempo perso, specialmente in periodo elettorale, continuare questo discorso su destra e sinistra, ma non mi rassegno alla vittoria del pensiero manicheo grazie alla manipolazione in questi 30 anni di dx e sx esso si è affermato. 

Gramsci ci ha spiegato bene il concetto di egemonia culturale e come lo si ottiene, che i suoi emuli cattocomunisti dalla liberazione ad oggi hanno sempre cercato di realizzare. 

Parliamo di valori, mi sapete dire che valori esprime il Pd?  Il precariato, il giustizialismo, la criminializzazione degli avversari, gli interessi della finanza internazionale che spaccia per europeismo,  l'accoglienza vista solo come clave contro la destra ma nei fatti è una accoglienza nell'indiferenza e negli affari, il populismo che condivide con Lega e 5 Stelle, perché esso,  il populismo e la demagogia, sono figli di una parte della loro cultura degli anni 70 che parte del PCI ha contrastato ma che Berlinguer con la falsa "questione morale" ha rilanciato. 

Capisco che molti compagni, probabilmente non avendo conosciuto e vissuto la Prima Repubblica non gli è facile comprendere le mistificazioni in atto, molti di voi  sicuramente siete  in buona fede, essendo tra  i pochi  (del 14%  dei voti del Psi di Craxi) che ancora votano il Psi di Nencini, a differenza di chi lo fa per convenienza. 

Facciamoci  una domanda: perché nella Prima Repubblica questa tifoseria di dx e sx se c'era non era cosi esasperata?  I comunisti ci dicevano anche allora che quando eravamo loro alleati nelle giunte, eravamo di sinistra, quando facevamo le giunte con la Dc  eravamo di destra, ma se le facevano loro con la Dc andava tutto bene!

Questa mancanza di dicotomia era dovuta sia al sistema  proporzionale,  per cui non si potevano criminalizzare i possibili alleati, sia alla loro consapevolezza che Yalta gli impediva di andare al potere, ma questo impulso ad essere manichei era già presente nel loro Dna culturale.

Vedete cari compagni il pensiero manicheo è quello primario esso appartiene alla fase infantile, dove il mondo è diviso in buoni e cattivi, in bene o  male, in dx o sx, nel o con me o contro di me, in amici e nemici, non esistono avversari se non percepiti come nemici.  Ci dimentichiamo un aspetto importante della cultura liberale e cristiana, ed è la consapevolezza che ognuno di noi è portatore sano del bene e del male, solo coloro che non accettano ciò, perche condizionati dal pensiero manicheo, proiettano il male che c'è in loro verso gli altri, hanno bisogno di un nemico su cui purificare se stessi, così nacque la santa inquisizione e tutte le intolleranze fasciste e comuniste e teocratiche, anche se si presentano con proposte "democratiche":  la strada per l'inferno è lastricata dalle buone intenzioni. 

 Una campagna elettorale che evoca l'arrivo del fascismo fatta da un cattocomunista mostra il nulla che assume le sembianze della politica, non a caso proposte zero, si mettono insieme il Si al nucleare e il No al nucleare, di cui oggi paghiamo il prezzo, i Si TAV e i No TAV, Si ai termovalorizzatori e biomasse e quelli che dicono di No, questa scelta di mettere insieme gli opposti è la continuazione becera della raffinatezza politica di Veltroni con il famoso ma "anche"; cambiano i personaggi ma non la sostanza, la musica è sempre la stessa.  

Questo loro comportamento nella psicologia si chiama coazione a ripetere: essi credono che sono cambiati, ma continuano in modo e in forme diverse ad operare con la stessa cultura, e cioè quella di essere sempre cattocomunisti, il dramma è che non se ne rendono conto, ed ovviamente  la colpa è  sempre degli altri, degli elettori che non capiscono o si lasciano influenzare dalle sirene della destra, ma Mai un dubbio che possono sbagliare loro. Purtroppo il Pd ha perso l'anima, si quell'anima sociale che il PCI aveva,  che ci ha permesso nel passato di confrontarci anche aspramente sulle soluzioni,  ma non nel riconoscere il disagio sociale e le ineguaglianze che ci sono nella società. I  Socialisti avrebbero potuto fare molto nell'indicare agli EX  la strada maestra del socialismo democratico e riformista, ma hanno preferito la scorciatoia di qualche seggio  e non disturbare il manovratore. Questo appiattimento toglie ruolo e senso alla presenza socialista, anzi la mortifica, perchè i socialisti nella loro storia di movimento e istituzionale sono sempre stati degli irregolari ma con senso delle istituzioni  e con proposte politiche per arginare lo scontro antico, moderno, post moderno e oggi digitale con il capitalismo autoritario  in difesa della democrazia e dei più deboli.

PS. Spero nel ritorno del proporzionale eventualmente alla francese, con primo turno proporzionale e secondo maggioritario allora posso riscrivermi anche al PSI oggi di  Nencini. Inoltre sono consapevole e convinto che i compagni del PD non siano tutti così come li ho descritti ma così la pensa gran parte della sua classe dirigente, ma non facciamo anche noi del manicheismo. Nello scontro /confronto politico  a sinistra che è stato rimandato, per conveninenza  e vigliaccheria dal 92 ad oggi, bisogna avere il coraggio di mettere in evidenza le ombre che hanno affossato l'evoluzione democratica che il nostro paese poteva avere se gli ex comunisti (perdendo se stessi) non avessero sposato per convenienza la falsa rivoluzione giudiziaria.

 

  

 

 

giovedì 4 agosto 2022

Le Fake che ci hanno raccontato questi ultimi 30 anni

 


Per non dimenticare ciò che dicevano coloro che erano contro la prima Repubblica 

La storia come sempre cercano di scriverla a proprio vantaggio i vincitori, ma si dice il diavolo fa la pentola ma si scorda il coperchio, ed è così che gli storici negli anni riorganizzano il passato. Oggi il loro lavoro è più facile perché in rete rimane tutto ciò che si dice, ma la manipolazione degli interessi economici che governa la stampa cerca di creare una “damnatio memoria” nel breve per le future generazioni.

Mani pulite non fu un complotto ma una situazione sfuggita di mano,  che comunque determinò un golpe post moderno, senza carri armati ma con l'arma della manipolazione della comunicazione e il ruolo di fatto golpista della magistratura nell'uso della forza pubblica. Con la fine del comunismo sovietico, che aveva come obiettivo quello di distruggere il sistema capitalista per sostituirsi, la finanza internazionale ha visto  l’opportunità di fare shopping delle proprietà statali, ma andava eliminata quella classe politica che se da un lato aveva lottato in modo democratico affinché il comunismo non vincesse nelle democrazie occidentali dall’altro avevano maturato un senso dello Stato che impediva la svendita dei beni pubblici.  Questo fenomeno cerco di realizzarsi in tutta Europa, (dichiarazione di Di Pietro interrogato dal PM di Brescia Salamone: Mani     pulite nel mondo”) utilizzando la magistratura, ma per un insieme di fattori diversi nei singoli stati  europei ciò non ha avuto gli effetti devastanti che ha avuto in Italia.

L’incontro nel panfilo Britannia davanti al porto di Civitavecchia del “gotha” degli industriali italiani e di vari esponenti delle istituzioni e della comunicazione con esponenti della finanza internazionale aveva come obbiettivo la “gestione” della privatizzazione delle aziende pubbliche che “l’Europa ci chiedeva” in questo caso realmente.  Su questa necessità si organizzarono i vari gruppi di interesse italiani dai De Benedetti alla Famiglia Agnelli, ai Benetton e tutta quella razza padrona che ha sempre mangiato sulle spalle dello stato, essendo imprenditori domestici e rapaci, lo stesso avvenne con la politica mediante lo sdoganamento dei comunisti così disponibili ad utilizzare il loro essere stato nello stato democratico per entrare nei salotti della finanza speculativa. Nel combinato disposto tra finanza proprietaria dei media e magistratura (ancora oggi funzionante) inizia l’eliminazione di una parte della classe politica (quella democratica) utilizzando l’arma dell’antipolitica.  

L’ipocrisia cattocomunista ha fatto credere che la politica si finanziava solo grazie a quel poco di finanziamento pubblico e alle tessere degli iscritti, bufala condivisa da tutti i partiti per una falsa morale che la politica doveva essere volontariato ed altruismo economico, perché denaro e politica sono elemento di corruzione intrinseco o peggio il denaro è sterco del diavolo e dunque incompatibile con la politica. Il dato evidente della falsità di questa presunta verità è che il PCI fino alla caduta del Muro di Berlino ha ricevuto cospicui finanziamenti dall’Unione Sovietica (amnistiati nel 1989) e dall’obbligo per i propri parlamentari di dare parte del loro stipendio al partito.

L’antipolitica che si scatena si basava su alcuni capisaldi 1) i politici sono tutti corrotti  ed è meglio “la mitica” società civile 2) ci sono troppi partiti ed essi sono i responsabili della non governabilità del paese e sono tutti corrotti  3) la colpa è tutta del proporzionale per questo dobbiamo passare al maggioritario 4) essendo i politici tutti corrotti bisogna eliminare l’immunità parlamentare 5) bisogna eliminare il finanziamento pubblico perché già rubano di suo 6) i politici di professione sono una aberrazione  perché tutti possono fare politica e poi sono tutti fannulloni.

Coloro che si opponevano a questa lettura della realtà pian piano o venivano allontanati dai media o venivano attenzionati ed indagati dalla magistratura.

La strategia messa in atto per favorire le privatizzazioni agli amici degli amici ha trovato un paese senza grandi anticorpi democratici e quello che doveva essere una semplice operazione lobbistica si è trasformata in una falsa rivoluzione giudiziaria con annesse decapitazioni e vittime come ogni rivoluzione che si rispetti produce.

Ma vediamo oggi i risultati di queste farneticazioni 1) La società civile ha avuto il massimo del suo coinvolgimento con le elezioni che hanno le 5 stelle al 35%   e il risultato pietoso è sotto gli occhi tutti. 2) i partiti sono aumentati e sono contenitori vuoti. 3) il maggioritario non solo non ha diminuito i partiti ma li ha aumentati creandone una miriade di partiti personali da utili idioti per i partiti maggiori. Inoltre con le preferenze che furono demonizzate, ed infatti sono di fatto abolite alle politiche, si interrompe quel circuito virtuoso in cui il deputato aveva necessità di stare a contatto con i suoi elettori. 4) senza immunità parlamentare i politici e la politica sono tutti sotto ricatto della casta dei Pm, i quali vedi il caso Palamara non sono le anime belle che durante mani pulite i media osannavano, anzi. 5) eliminando il finanziamento pubblico i partiti oggi sono di fatto contenitori vuoti, alla mercè degli interessi economici per poter esistere, inoltre non avendo i partiti per motivi economici le sezioni nei territori, questo produce la fine di una selezione della classe politica che di norma iniziava come volontariato giovanile, ma anche di un rapporto della politica con i territori e i cittadini. ..”Da questo punto di vista l’esperienza italiana è stata molto particolare perché per molto tempo i partiti hanno assolto a questa funzione in senso ampio, come luoghi in cui le persone hanno cercato e trovato un senso di appartenenza che è andato al di là della mera partecipazione politica, assumendo una valenza socializzante in senso generale connessa alla sfera complessiva di vita degli individui. Proprio grazie al forte legame costituito dalla condivisione di una comune visione del mondo e della storia, i partiti italiani hanno infatti svolto una funzione di integrazione sociale a tutto tondo. Attraverso un’organizzazione capillare diffusa nel territorio (le sezioni, le cellule, i circoli...) essi hanno consentito ai cittadini di riconoscervisi al di là delle finalità politiche comuni, garantendo loro un livello di sicurezza sociale, di identificazione e di integrazione sul territorio. Ciò comportava una forte fidelizzazione degli iscritti al partito, la cui adesione difficilmente veniva meno anche nell’ipotesi di cambiamenti significativi di linea politica. Letto positivamente questo fenomeno consente di valorizzare il particolare sviluppo che i partiti, quali formazioni sociali, hanno avuto nell’esperienza italiana contribuendo alla crescita qualitativa del nostro assetto democratico. E. ROSSI, op cit., pp. 29-30.  Può sembrare una assurdità ma è una realtà che la democrazia costa e dunque costa la politica che ne è la sua linfa, chi dice il contrario o è un folle o è in malafede, anche perché la dittatura costa molto di più e non lo saprai mai se non dopo che viene abbattuta. 6) la politica come ogni attività umana non si improvvisa e non basta una laurea per essere politico questa è utile per essere un tecnico o avere strumenti per comprendere i tecnici, ma la politica è altro, è la capacità di ascolto, la cultura della tolleranza ma anche della responsabilità, avere una visione e dei valori da concretizzare in un mondo che cambia e nei suoi cambiamenti produce nuove povertà, nuove diseguaglianze e nuovi privilegi.  Non esiste l’università della politica  essa si impara frequentando i cittadini con le loro problematiche avendo anche il coraggio di dire che sbagliano ma comunque individuando soluzioni possibili, frequentando coloro che fanno politica per accedere ad una visione del mondo e del ruolo del nostro Paese nel mondo, perché non si può prescindere da una visione globale per guidare un paese.

I non professionisti della politica li abbiamo visti in questa seconda repubblica con l’atto finale delle 5 stelle di cui l’incompetenza ha determinato danni economici e sociali al Paese che pagheranno i nostri figli. Si perché se la prima repubblica veniva definita in modo malizioso come quella che ha creato il debito pubblico (praticava una politica economica Keynesiana che distribuiva ricchezza e ripagava il debito), la seconda l’ha surclassata sia per il debito pubblico (avendo anche privatizatto settori strategici dell’economia) e sia per non aver realizzato investimenti produttivi, non credo che ci sia bisogno di esempi: opere pubbliche bloccate da 30 anni nessun piano energetico  e industriale, basta ricordarci i banchi a rotelle nelle scuole.

Con questa analisi non si vuol far credere che la 1 Repubblica era rosa e fiori ma coesisteva con una classe politica che aveva senso dello Stato.  Spero che il prossimo governo che uscirà dalle urne comprenda che serve una assemblea costituente   che riscrivi le regole del gioco democratico, definendo i limiti  e responsabilità della magistratura, un doppio turno prima proporzionale puro e poi maggioritario, ritorni l’immunità e il finanziamento alla politica e si riformi  la burocrazia, ciò è necessario perché se la macchina non cammina non andiamo da nessuna parte, è il primo tassello necessario per la ripresa economica e culturale del paese. 

PS. I mandanti, gli esecutori e i complici sono tutti ancora a piede libero per cui non sarà facile usciredaquesto pantano.



 

Lettera aperta al Presidente della Repubblica: L’Anpi è democratica?

  Lettera aperta al Presidente della Repubblica: L’Anpi è democratica? Mi permetto di rivolgermi a Lei in quanto costituzionalmente è il...