sabato 29 febbraio 2020

Girano varie leggende su Mani Pulite

  Girano varie leggende su Mani Pulite
Girano varie leggende su Mani Pulite e nonostante i 28 anni trascorsi non c'è stata mai la volontà del Parlamneto di realizzare una commissione d'inchiesta parlamentare per sapere cosa accadde in quegli anni. Io ritengo che i nostri guai sono iniziati in quegli annie che ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.Ve ne propongo una che trovo molto plausibile

 
Da questo video si evince in modo chiaro che il Problema non è l'Europa in se ma i poteri finanziari internazionali che non hanno regole e la bieca classe politica che abbiamo 

                                                                                                                                                                                       

venerdì 28 febbraio 2020

Calenda e il comunismo

Calenda e il comunismo
Ascolto sempre con piacere Carlo Calenda quando parla del disastro economico,  che questo governo ma anche i precedenti hanno determinato. Certamente la critica alle 5 Stelle è feroce perché incapaci su tutto, un’po' strana invece ho  trovato la stessa ferocia nei confronti di Italia Viva, ma è comprensibile quando ci si era tanto amati.

In questi giorni ha organizzato un convegno alla quale ha invitato a partecipare tutti quei leaders ed esponenti dell’aria liberale, radicale, popolare e socialista, compresa Italia Viva, con  l’obiettivo di creare un partito di centro. L’idea la considero giusta, esiste un vuoto politico al centro, che se non è rappresentato tende a radicalizzarsi verso gli estremi, e purtroppo con gli estremi non si governa; perché esso produce solo demagogia come abbiamo visto con l’attuale governo giallo e rosso e il precedente verde e giallo. 
Ma quando Calenda comincia a parlare di strategia, di alleanze, di politica, perde la concretezza che normalmente lo contraddistingue.  1)Sulle alleanze dal suo ragionamento si evince che il suo non è un centro ma una appendice comunque del PD che considera vincolante, in poche parole pensa ad una ipotetica Margherita 2 ma senza petali, 2) sul sistema elettorale predilige il maggioritario che ammazza il centro  ( l’esperienza di questi 25 anni di maggioritario della II Repubblica sono eloquenti del suo fallimento totale rispetto alla governabilità del Paese), 3) non immagina minimamente l’esistenza di una destra democratica, con cui in determinate condizioni è possibile allearsi, dunque l’unica alleanza possibile per questo nuovo partito sarebbe solo il PD,  4) identifica nel PD l’erede della tradizione socialdemocratica.

Calenda, non si rende conto, che se il comunismo sovietico è scomparso, in Italia la mentalità comunista è viva e vegeta, e il suo nuovo partito si presta ad essere, con le dovute differenze, il partito della sinistra indipendente, cioè quel richiamo per le allodole di cui il PCI si serviva per dire che era pluralista, essi venivano considerati dal sistema democratico degli utili idioti, perché prestavano la loro autorevolezza e la loro storia personale al PCI, il quale li ricompensava con delle prebende.

La stessa scelta del sistema elettorale maggioritario è una chiara ammissione di voler svolger un ruolo ancillare al PD. L’unico sistema che può garantire una ripresa del tessuto democratico e della conseguente partecipazione è il sistema proporzionale, perché comporta il riformarsi di identità culturali e politiche tra i partiti, i quali deputati eletti rispondono al loro elettorato identitario e non alla coalizione che li ha eletti. Per questo il proporzionale garantisce autonomia politica ai singoli partiti, ed evita la criminalizzazione dell’avversario tipico del maggioritario.
 Poi si può optare per un sistema alla Francese, con il primo turno proporzionale e il secondo con il sistema maggioritario e con l'elezione del Premier o del Presidente della Repubblica. 
Inoltre in questo suo considerare il PD, il partito della tradizione socialdemocratica dimostra una grave lacuna politica nella conoscenza della storia del socialismo Italiano ed Europeo, non solo, ma ha liquidato Craxi e il liberalsocialismo come responsabile dell’attuale debito pubblico, senza menzionarlo ma con un giro di parole eloquente.
Mi domando ma il pensiero liberale è compatibile con questo PD? Gli atti compiuti  da esso, sulla abolizione della prescrizione e sulle intercettazioni se ci fosse qualche dubbio stanno lì a  mostrare la loro anima giustizialista.
Spero che l’intervento magistrale svolto  da Giuseppe Gargani  possa essere per Lui momento di riflessione per comprendere la differenza tra una cultura liberale politica e quella economica, le quali si compenetrano ma non possono essere disgiunte. Più che un partito di centro credo che la sua iniziativa sia figlia di una coazione a ripetere tipica del pensiero comunista  a cui inconsapevolmente o cosciamente si presta, e cioè L’Ulivo.2. 
Finche questi saranno i consiglieri o gli alfieri al servizio del PD, non ci sarà nessuna BadGodesberg che sdoganerà gli ex comunisti.
Roberto Giuliano

giovedì 20 febbraio 2020

La Via Allegra al Socialismo presentazione del LIbro

PER GUARDARE L'INTERVISTA A ROBERTO GIULIANO CLICCARE SUL SEGUENTE LINK: https://youtu.be/8Vyabn2v3cM?t=4029

LA VIA  ALLEGRA AL SOCIALISMO
Riflessioni sul socialismo e dintorni nell’epoca di Facebook
Il libro nasce da una ricerca operata tramite facebook, nella quale si chiede ai propri amici cosa intendono o cosa evoca la parola socialismo.  Dalle risposte avute (97)  si analizzato il contenuto delle varie riflessioni  cercando di valutarne il senso  in chiave politica e anche psicologica. Questo mi ha permesso di fare una analisi di ampio respiro su cos’è il socialismo in chiave storica e sociologica nelle aspettative  profonde  delle persone. La stessa parola ha sempre sottinteso concetti e valori a volte in profonda antitesi. Certamente  l’aspetto più  complesso è la visione ideologica del termine socialista che determina aspettative messianiche se non religiose; si  è cercato di posizionare il socialismo all’interno di una visione valoriale, alternativa all’ideologia. Il socialismo liberale è quello che viene proposto come idea guida di un socialismo per il terzo millennio.    Per alcuni aspetti vuole essere un tentativo, non so se riuscito, di rilanciare verso le nuove generazioni una idea vecchia e giovane, che è il socialismo riformista, inoltre  la possibilità che anche  in Italia si crei un movimento socialista liberale e libertario.  Lo stesso titolo vuol essere una sana provocazione a quelle visioni apocalittiche e totalitarie che vivono l’impegno politico come sofferenza e dolore, la vita è un inno alla gioia anche se non  ne conosciamo il senso, la gioia e allegria che non escludono il senso di responsabilità e di dovere verso se e i propri simili. Così lottare per il benessere è  fatto certamente di rinunce, rischi e sconfitte ma sono accompagnate  dall’ottimismo  di operare, dando un senso alla nostra vita, anche nei confronti di coloro che democraticamente sono contrari alla nostra idea.
La prefazione è di Gianni De Michelis  e l’introduzione Duccio Trombadori inoltre ci sono allegate due interviste una ad un  ex segretario della UIL  Confederale  e l’altra al Presidente dell’UCI  Unione Coltivatori Italiani,  questo  perché ritengo che non possa esistere un movimento socialista, che nonostante l’evoluzione della società,  senza interloquire  con il mondo del lavoro sia industriale, impiegatizio che contadino.

venerdì 14 febbraio 2020

Cosa si nasconde dietro l’abolizione della Prescrizione?


                        
Cosa si nasconde dietro l’abolizione della Prescrizione?
Certamente abolire la prescrizione è un attentato alla ai diritti civili e alla democrazia , e credere che coloro che stanno facendo questa battaglia antidemocratica non ne  siano consapevoli è possibile  se penso alla classe politica ma dubito fortemente per quanto riguarda una gran parte della magistratura che in modo silente non si espone. Questa battaglia di  inciviltà giuridica vede schierati: (oltre i guitti a 5 Stelle e un PD sempre più alla deriva di se stesso), il  Dott. Davigo  ex presidente di Anm (Associazione nazionale Magistrati ) ex Pm Mani Pulite ed oggi membro del Csm ( organo di autogoverno dei magistrati) come punta di diamante con al seguito i vari giornalisti del Fatto Quotidiano e buona parte del gruppo editoriale del Gruppo De Benedetti ( Espresso- La Repubblica)  questi ultimi, ovviamente non i soli, graziati dal Pool di Mani Pulite. Nella maggioranza una battaglia contro questa inciviltà giuridica la sta svolgendo Italia Viva, per convizione o strumentlità gli va riconosciuto.Secondo la vulgata dei giustizialisti alcuni personaggi scampano dalla galera perché dei buoni avvocati allungano con cavilli giuridici i tempi del giudizio fino ad arrivare alla prescrizione. Dunque secondo questa lettura la prescrizione è uno strumento a favore dei ricchi i quali grazie a questo istituto riescono a farla franca.  Ma è vero? Potremmo ad esempio dare due chiavi di lettura diversi la 1°) è che alcuni magistrati non sanno fare le indagini (non ipotizzo che siano scansafatiche), la 2°) può essere che per molti magistrati dopo aver istruito processi mediatici  vogliono evitare che si vada in giudizio sia perché potrebbero vedere il loro teorema crollare o perché così possono salvare chi loro reputano arbitrariamente di tutelare. Ma anche queste opzioni mi sembrano estremamente semplici. Nella gran cassa mediatica, rispetto alla assurdità che un cittadino possa rimanere indagato a vita senza arrivare mai ad un processo (con tutto ciò che questo comporta per la propria vita) loro rispondono  che questa decisione di abolizione della prescrizione (che dal 1 gennaio 2020 è già  legge) renderà più  celeri i processi e darà certezza  della pena, diciamo ragionano come Di Maio quando disse che abolirà la povertà.
Invece di porre la questione dei tempi e dell’organizzazione del lavoro dei magistrati, e dunque le loro responsabilità nel portare avanti le accuse, scaricano questa  loro responsabilità sugli avvocati o sulla politica, la quale quest’ultima ha certamente molte responsabilità come ad esempio nel fare leggi non sempre chiare e a volte anticostituzionali in questo campo, ma certamente la politica ed i partiti dal 1992 sono sotto il gioco della magistratura. Ma è questo il loro vero obiettivo? Io credo di no.  Tiziana Maiolo ci ricorda in un Tweet: “Chi cita la strage di Viareggio come caso in cui non si fa giustizia a causa della prescrizione é un mascalzone in malafede. I reati di strage e disastro non si prescrivono. Ripeto: mestatori mascalzoni! 
In Italia la prescrizione per i reati  di sequestro di persona dura 63 anni, per chi agevola l’immigrazione clandestina e associazione mafiosa 33 anni, per scambio elettorale politico mafioso 27 anni, per traffico di rifiuti 15 anni, per l’omicidio stradale 48 anni, per violenza sessuale 33 anni, per omicidio colposo 28 anni, per la corruzione in atti giudiziari 33 anni, per la corruzione concussione 18 anni. Dunque la prescrizione prima di intervenire ha tempi oggettivamente lunghi e i magistrati avrebbero tutto il tempo per fare le indagini e i processi. Ma visto che ancora ad oggi non riescono limitare la politica, deduco che il vero obiettivo è quello di allungare i tempi per la corruzione e concussione in modo di impedire la formazione di qualunque classe politica autonoma dal volere della magistratura politicizzata e deviata.

LA POLITICA MUORE QUANDO LA STAMPA DIVENTA DIRETTORE D’ORCHESTRA

  LA POLITICA MUORE QUANDO LA STAMPA DIVENTA DIRETTORE D’ORCHESTRA La politica oggi, in qualche modo, è data in appalto ai media, che ce...