venerdì 14 febbraio 2020

Cosa si nasconde dietro l’abolizione della Prescrizione?


                        
Cosa si nasconde dietro l’abolizione della Prescrizione?
Certamente abolire la prescrizione è un attentato alla ai diritti civili e alla democrazia , e credere che coloro che stanno facendo questa battaglia antidemocratica non ne  siano consapevoli è possibile  se penso alla classe politica ma dubito fortemente per quanto riguarda una gran parte della magistratura che in modo silente non si espone. Questa battaglia di  inciviltà giuridica vede schierati: (oltre i guitti a 5 Stelle e un PD sempre più alla deriva di se stesso), il  Dott. Davigo  ex presidente di Anm (Associazione nazionale Magistrati ) ex Pm Mani Pulite ed oggi membro del Csm ( organo di autogoverno dei magistrati) come punta di diamante con al seguito i vari giornalisti del Fatto Quotidiano e buona parte del gruppo editoriale del Gruppo De Benedetti ( Espresso- La Repubblica)  questi ultimi, ovviamente non i soli, graziati dal Pool di Mani Pulite. Nella maggioranza una battaglia contro questa inciviltà giuridica la sta svolgendo Italia Viva, per convizione o strumentlità gli va riconosciuto.Secondo la vulgata dei giustizialisti alcuni personaggi scampano dalla galera perché dei buoni avvocati allungano con cavilli giuridici i tempi del giudizio fino ad arrivare alla prescrizione. Dunque secondo questa lettura la prescrizione è uno strumento a favore dei ricchi i quali grazie a questo istituto riescono a farla franca.  Ma è vero? Potremmo ad esempio dare due chiavi di lettura diversi la 1°) è che alcuni magistrati non sanno fare le indagini (non ipotizzo che siano scansafatiche), la 2°) può essere che per molti magistrati dopo aver istruito processi mediatici  vogliono evitare che si vada in giudizio sia perché potrebbero vedere il loro teorema crollare o perché così possono salvare chi loro reputano arbitrariamente di tutelare. Ma anche queste opzioni mi sembrano estremamente semplici. Nella gran cassa mediatica, rispetto alla assurdità che un cittadino possa rimanere indagato a vita senza arrivare mai ad un processo (con tutto ciò che questo comporta per la propria vita) loro rispondono  che questa decisione di abolizione della prescrizione (che dal 1 gennaio 2020 è già  legge) renderà più  celeri i processi e darà certezza  della pena, diciamo ragionano come Di Maio quando disse che abolirà la povertà.
Invece di porre la questione dei tempi e dell’organizzazione del lavoro dei magistrati, e dunque le loro responsabilità nel portare avanti le accuse, scaricano questa  loro responsabilità sugli avvocati o sulla politica, la quale quest’ultima ha certamente molte responsabilità come ad esempio nel fare leggi non sempre chiare e a volte anticostituzionali in questo campo, ma certamente la politica ed i partiti dal 1992 sono sotto il gioco della magistratura. Ma è questo il loro vero obiettivo? Io credo di no.  Tiziana Maiolo ci ricorda in un Tweet: “Chi cita la strage di Viareggio come caso in cui non si fa giustizia a causa della prescrizione é un mascalzone in malafede. I reati di strage e disastro non si prescrivono. Ripeto: mestatori mascalzoni! 
In Italia la prescrizione per i reati  di sequestro di persona dura 63 anni, per chi agevola l’immigrazione clandestina e associazione mafiosa 33 anni, per scambio elettorale politico mafioso 27 anni, per traffico di rifiuti 15 anni, per l’omicidio stradale 48 anni, per violenza sessuale 33 anni, per omicidio colposo 28 anni, per la corruzione in atti giudiziari 33 anni, per la corruzione concussione 18 anni. Dunque la prescrizione prima di intervenire ha tempi oggettivamente lunghi e i magistrati avrebbero tutto il tempo per fare le indagini e i processi. Ma visto che ancora ad oggi non riescono limitare la politica, deduco che il vero obiettivo è quello di allungare i tempi per la corruzione e concussione in modo di impedire la formazione di qualunque classe politica autonoma dal volere della magistratura politicizzata e deviata.

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