Certamente abolire
la prescrizione è un attentato alla ai diritti civili e alla democrazia , e
credere che coloro che stanno facendo questa battaglia antidemocratica non ne siano consapevoli è possibile se penso alla classe politica ma dubito
fortemente per quanto riguarda una gran parte della magistratura che in modo
silente non si espone. Questa battaglia di inciviltà giuridica vede schierati: (oltre i
guitti a 5 Stelle e un PD sempre più alla deriva di se stesso), il Dott. Davigo
ex presidente di Anm (Associazione nazionale Magistrati ) ex Pm Mani
Pulite ed oggi membro del Csm ( organo di autogoverno dei magistrati) come
punta di diamante con al seguito i vari giornalisti del Fatto Quotidiano e buona
parte del gruppo editoriale del Gruppo De Benedetti ( Espresso- La
Repubblica) questi ultimi, ovviamente
non i soli, graziati dal Pool di Mani Pulite. Nella maggioranza una battaglia contro questa inciviltà giuridica la sta svolgendo Italia Viva, per convizione o strumentlità gli va riconosciuto.Secondo la vulgata dei
giustizialisti alcuni personaggi scampano dalla galera perché dei buoni
avvocati allungano con cavilli giuridici i tempi del giudizio fino ad arrivare
alla prescrizione. Dunque secondo questa lettura la prescrizione è uno
strumento a favore dei ricchi i quali grazie a questo istituto riescono a farla
franca. Ma è vero? Potremmo ad esempio
dare due chiavi di lettura diversi la 1°) è che alcuni magistrati non sanno
fare le indagini (non ipotizzo che siano scansafatiche), la 2°) può essere che
per molti magistrati dopo aver istruito processi mediatici vogliono evitare che si vada in giudizio sia perché
potrebbero vedere il loro teorema crollare o perché così possono salvare chi
loro reputano arbitrariamente di tutelare. Ma anche queste opzioni mi sembrano
estremamente semplici. Nella gran cassa mediatica, rispetto alla assurdità che
un cittadino possa rimanere indagato a vita senza arrivare mai ad un processo
(con tutto ciò che questo comporta per la propria vita) loro rispondono che questa decisione di abolizione della
prescrizione (che dal 1 gennaio 2020 è già legge) renderà più celeri i processi e darà certezza della pena, diciamo ragionano come Di Maio
quando disse che abolirà la povertà.
Invece di
porre la questione dei tempi e dell’organizzazione del lavoro dei magistrati, e
dunque le loro responsabilità nel portare avanti le accuse, scaricano questa loro responsabilità sugli avvocati o sulla
politica, la quale quest’ultima ha certamente molte responsabilità come ad
esempio nel fare leggi non sempre chiare e a volte anticostituzionali in questo
campo, ma certamente la politica ed i partiti dal 1992 sono sotto il gioco
della magistratura. Ma è questo il loro vero obiettivo? Io credo di no. Tiziana Maiolo ci ricorda in un Tweet: “Chi
cita la strage di Viareggio come caso in cui non si fa giustizia a causa della
prescrizione é un mascalzone in malafede. I reati di strage e disastro non si
prescrivono. Ripeto: mestatori mascalzoni! “
In Italia la
prescrizione per i reati di sequestro di
persona dura 63 anni, per chi agevola l’immigrazione clandestina e
associazione mafiosa 33 anni, per scambio elettorale politico mafioso 27
anni, per traffico di rifiuti 15 anni, per l’omicidio stradale 48
anni, per violenza sessuale 33 anni, per omicidio colposo 28 anni,
per la corruzione in atti giudiziari 33 anni, per la corruzione
concussione 18 anni. Dunque la prescrizione prima di intervenire ha
tempi oggettivamente lunghi e i magistrati avrebbero tutto il tempo per fare le
indagini e i processi. Ma visto che ancora ad oggi non riescono limitare la
politica, deduco che il vero obiettivo è quello di allungare i tempi per la
corruzione e concussione in modo di impedire la formazione di qualunque
classe politica autonoma dal volere della magistratura politicizzata e deviata.
Nessun commento:
Posta un commento