martedì 23 giugno 2020

RIFLESSIONE SUL RAZZISMO

 RIFLESSIONE SUL RAZZISMO

Ormai in italia non conosciamo piu neanche la nostra lingua, cosa vuol dire razzista ? Secondo Wikipedia nella sua definizione più semplice, per razzismo si intende l'idea, spesso preconcetta[1] e comunque scientificamente errata[2], come dimostrato dalla genetica delle popolazioni e da molti altri approcci metodologici, che la specie umana possa essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali o morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro. 
Io semplicemente direi che è razzista colui, che generalizzando, considera un popolo (o razza) in modo offensivo, esempio tutti i rom rubano in quanto rom, tutti gli extra comunitari sono ladri in quanto extracomunitari, tutti i tedeschi sono contro l'Italia e gli italiani, etc. Pertanto si nega l'unicità dell'individuo e la sua storia. Cosa diversa ad esempio e ragionare sulle culture, sulle tradizioni usanze e costumi, nel senso che in questo caso si puo comprendere uno stato di evoluzione della cultura di una società e dunque è anche lecito condividerla o contestarla.
Facciamo sempre un esempio per comprendere meglio: se una popolazione storicamente è stata cannibale si possono indagare le origini del fenomeno comprenderne le motivazioni antropologiche e religiose ma certo non possiamo condividere questa cultura nella nostra società. Cosa ci sarebbe di male se indichiamo quella società primitiva rispetto alla nostra ? qualcuno potrebbe dirci che siamo eurocentrici, si è vero siamo eurocentrici, orgogliosamente a tal punto che le nostre leggi vietano tali pratiche.
Se affrontiamo il problema migratorio ci si pone un doppio problema, uno tutto nostro culturale e l'altro delle condizioni in cui avviene questo fenomeno. Il nostro problema è che le leggi che in italia valgono per gli italiani devono valere per gli immigrati, altrimenti c'è un razzismo indotto dallo stato nei confronti degli italiani che si sentono trattati in modo diverso.
Il fenomeno dell'immigrazione avviene oggi sia come fenomeno di coloro che per fame o ricerca di benessere fuggono dal loro Paese, sia da coloro che fuggono da guerre o dittature, e dunque solo quest'ultimi devono essere considerati profughi e dunque essere tutelati. Non avendo creato i corridoi umanitari  si uniscono i due fenomeni i quali per arrivare in Europa si mettono in mano alla criminalità con i barconi (ad esempio non hanno nulla a che vedere con i profughi vietnamiti che sfuggivano con mezzi di fortuna dopo il crollo del Vietnam del sud o di altri fenomeni simili in oriente). Una volta arrivati nel nostro Paese grazie all'incapacità burocratica che permette agli affari di prosperare a scapito dei migranti, queste persone nei fatti sono abbandonati a se stessi, quando vogliono si allontano dai centri preferendo di vivere di espedienti e si perdono nelle nostre metropoli. Lo Stato che a parole dovrebbe garantire l'assistenza a chi ne ha diritto e il rimpatrio a chi non ne ha, non è in grado di poter selezionare e distinguere in tempi e in modo veloce coloro che arrivano e che possono avere il diritto di asilo e coloro che invece vengono solo per fame e non trovando lavoro si dedicano alla delinquenza. Le statistiche per quanto li consideri un indicatore e non una verità comunque ci indicano che nelle carceri esiste una presenza di stranieri maggiore degli italiani e che ormai c'è una casistica di atti a delinquere dove la presenza di stranieri supera quella italiana ma sicuramente se andiamo a confrontare la presenza di alcune comunità straniere integrate nel nostro paese possiamo vedere che è una esigua minoranza quella che delinque. In questo caso c'è un problema tra la realtà e quella dell'immaginario collettivo dovuto ad una minoranza comunque di stranieri che delinque ed uno stato che non è in grado di combattere il fenomeno dell'immigrazione clandestina che è il vero nodo del problema. 

il reato di clandestinità dovrebbe permettere allo stato di allontanare coloro che vengono nel nostro Paese in modo illegale senza aver diritto all'asilo politico, e vanno condannate quelle visioni culturali di una accoglienza buonista ma nei fatti dell'indifferenza, in cui si dice poverini hanno fame per cui accogliamoli, e poi nella realtà vengono lasciati a se stessi senza nessun controllo e nessuna opportunità, producendo nei fatti zone ormai dove si vive nell'illegalità. Si determinano per colpa di questa incuria e indiferenza da parte dello Stato in queste comunità modi comportamentali in contrasto con i nostri valori tutelati dalle leggi, legami dei disperati con la malavita italiana ed anche autorganizzazioni malavitose per appartenenza comunitaria che diventano isole non facilmente integrabili ed un cappio al collo per gli immigrati onesti che subiscono la violenza degli stessi connazionali. Coloro  che giustificano la clandestinità se sono in buona fede non si rendono conto che la logica conseguenza del loro ragionameno sarebbe l'abolizione degli Stati e dei documenti di riconoscimento, se in malafede lo fanno per il bussenes che si è creato sulla pelle dei migranti questa si altra forma di razzismo spacciato per bontà. Ciò che fa la differenza tra un popolo è un altro non sono i colori della pelle ma la cultura, i valori di riferimento, ed esistono culture compatibili con i nostri valori e altre che le negano. Su questi temi dovrebbe intervenire lo Stato onde verificare l'opportunità di una integrazione possibile.
CONCLUSIONE: LA MANCANZA DI UNO STATO EFFICIENTE, DI LEGGI CHIARE, L'AZZECACARBUGLI DI UNA MAGISTRATURA E DI AVVOCATI DEDITI ALLE LORO BATTAGLIE IDEOLOGICHE E DI PORTAFOGLIO, FANNO SI CHE NEL NOSTRO PAESE I CITTADINI NON PERCEPISCONO PIU LA SICUREZZA DELLA PROPRIA STORIA E DEI PROPRI VALORI E DEL PROPRIO FUTURO, IL QUALE è GIA INCERTO PER LA GRAVE CRISI ECONOMICA, SE A QUESTO AGGIUNGIAMO UNA CLASSE POLITICA DI INCAPACI CHE DEMONIZZA IL DIVERSO O SI CALA LE BRAGHE DAVANTI AL FENOMENO DELLA CLANDESTINITA', PERCHÉ SEGUE UN SOGNO IDEOLOGICO, ECCO SPIEGATO COME UN POPOLO SOLARE COME QUELLO ITALIANO VIVE CON DIFFICOLTA' UN PROBLEMA CREATO DALLO STATO E POI SCARICATO SUGLI ITALIANI CHE RIMANGONO BRAVA GENTE MA SI SENTONO SEMPRE PIU SOLI NEI CONFRONTI DI UN PROBLEMA CHE SEMBRA COMPLESSO PER L'INCURIA E IL PRESSAPOCHISMO DELLO STATO E DELLA SUA CLASSE DICIAMO DIRIGENTE. 

SE DOBBIAMO DEFINIRE QUALCUNO RAZZISTA PER PARADOSSO LO E' LO STATO SIA CHE SIA GOVERNATO DAL CENTRO DESTRA CHE DAL CENTROSINISTRA, PER LA SUA INEFFICIENZA.


 

7 commenti:

  1. Condivido in toto la tua analisi anche se cruda ma, purtroppo,rispecchia l' amara realtà del nostro paese!! Complimenti!!

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  2. Caro Roberto il punto di non ritorno dell'Italia si è passato da molti anni a cominciare dal 1945 e a culminare nel 1992 quelli che vediamo adesso sono solo dei Fantocci manovrati per incenerire quello che resta delle nostre radici con affetto il tuo amico Francesco B

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  3. Come mi aspettavo il tuo è un quadro lucido e saliente della ns triste realtà che nessuno descrive e denuncia come hai fatto tu bianca

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