sabato 11 dicembre 2021

Energia Nucleare: Oggi si pagano le scelte del passato

 

Energia Nucleare: Oggi si pagano le scelte del passato

Le scelte del passato condizionano il presente e il futuro, oggi ci lamentiamo degli aumenti dell’energia, si chiede al governo di contenere, giustamente, gli aumenti, ma ciò comporterà un aumento del debito pubblico. Aumentare il debito pubblico dopo l’esperienza del covid non mette più paura, ma è certamente una ipoteca che dovranno pagare i nostri figli, se essa non è accompagnata da politiche di sviluppo economico nei settori strategici che guardano al futuro.   

Le nuove generazione, a differenza della mia, hanno un futuro oscuro perché le conquiste sociali e le competenze sono state bruciate da un egoismo/edonismo sociale proprio della mia generazione che da tempo è al potere.

Quanti miei coetanei hanno partecipato alle manifestazioni contro l’energia nucleare? Quanti di coloro che oggi si lamentano del caro energia hanno votato a favore del referendum contro il nucleare? Quanti ipocriti ideologizzati politici hanno esposto con orgoglio nei loro comuni la scritta: Comune Denuclearizzato? (come se qualcuno gli avesse mai proposto di costruire una centrale nucleare). Quanti sindaci e amministratori locali si battono per non avere nel loro territorio termovalorizzatori, impianti di stoccaggio, biomasse etc.?

Quando la politica perde una classe dirigente e segue i mal di pancia di comici, ignoranti e demagoghi questo è il risultato. Siamo un paese che da 30 anni e più non ha una politica energetica, una politica industriale, una politica estera, una politica sulle nuove tecnologie per non parlare del decadimento delle istituzioni formative.

Ho sempre pensato che dietro il No al Nucleare ci sia sempre stato l’intervento sotterraneo di interessi economici sia dei Paesi che producono petrolio che di coloro che ci vendono energia nucleare, finanziando associazioni ambientaliste e media che hanno profuso come un virus la paura della radioattività, paura di qualcosa che non si vede e per questo più temibile.  Un Paese senza autonomia energetica è un paese schiavo.

Recuperare un gap così profondo non è facile, ma certamente è più complicato con l’attuale classe politica fatta di comunisti non pentiti, urlatori di professione, e populisti che danno fiato alla loro nullità.

Credo che il governo Draghi sia da un lato la certificazione del fallimento di una stagione nata da “Mani pulite” e continuata con la svendita delle aziende pubbliche e ubriacata da un moralismo giustizialista che oltre a  bloccare l’azione dello stato con i tanti orpelli anti corruttivi è stata una grande operazione di distrazione di massa affinché le lobby finanziassero l’economa italiana a scapito di quella produttiva.

Dall’altro il governo Draghi, nonostante la sua maggioranza ibrida che deve coprire le malefatte dei governi Conte 1 e 2, può essere una grande opportunità se interviene sia in Europa che in Italia su due versanti fondamentali.

In Italia: Riforma profonda della giustizia, ritorno del proporzionale ed eventuale secondo turno maggioritario, ritorno dell’immunità parlamentare così come avevano previsto i nostri padri costituendi, ripristino del finanziamento pubblico, perché la democrazia costa e chi dice l’opposto è ipocrita, in malafede e ci prende in giro.

In Europa: ormai c’è la convinzione che se salta uno dei paesi fondatori salta l’Europa; pertanto, è fondamentale riprendere il processo graduale sugli Stati Uniti europei, non è un sogno, ma ormai una realtà inderogabile, politiche fiscali comuni, difesa comune, politica estera comune, governo europeo, con partiti europei che di fatto eliminano una volta per tutte la commissione europea di burocrati, preda compiacente delle varie lobby e che non rispondono dei loro atti ai cittadini europei.

Draghi non solo rappresenta l’Europa, ma le cancellerie europee si fidano di lui per come ha governato la BCE, inoltre con il ritorno dell’interesse americano per l’Europa e per il mediterraneo, Egli  è di fatto un referente anche per l’America.  Queste sono condizioni che non capitano spesso, ma la pseudo classe politica italiana, sostenuta da un giornalismo in conflitto d’interesse, invece di posizionarsi su politiche riformiste, come comari litigano su chi sarà il futuro Presidente della Repubblica, certamente importante ma fuorviante rispetto alla discussione della finanziaria, visto che il Presidente si elegge a febbraio.









 

12 commenti:

  1. Hai ripreso il concetto fondamentale di Enrico Mattei: di Mattei di è arrivati a riesumare più volte i poveri resti, ma sempre evitando di dire per intero, ai giovani, il progetto energetico di Mattei. Passando ad altro, mi pare che questa presunta possibilita diincrementare indefinitamente il debito pubblico abbia scatenato gli ambientalisti insostenibili d'Europa con direttive che non potranno che gonfiarlo ulteriormente. Qualcuno però un giorno verrà a ritirare le reti.

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  2. Ma su quale basi si fonda l'assunto dell' autonomia energetica da parte dell'Italia. Quante miniere di uranio abbiamo? E lo scorie, a proposito di future generazioni, dove le mettiamo? Non sappiamo neanche dove mettere quelle di Caorso e di Trino Vercellese e c'è mezza italia in rivolta solo alla vaga ipotesi che nel loro territorio sia collocato il deposito...

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    1. il problema non è l'uranio perche si trova e dura mi potresti dire dove mettiamo le scorie , se ti iformi noi(lo stato) abbiamo trovato u sito in basilicata ma ovviamete sobillatori vari lo hanno bloccato, ma come siam un popolo a cui la verità glipiace ti faccio una domanda dove vanno a finire le sostanze radiottive che si usano negli ospedali per tac etc?

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  3. Legambiente, nota associazione " ambientalista"e antinuclearista sostiene con grande decisione l' energia eolica che distrugge il paesaggio e non ci libererà dalla dipendenza dal petrolio e derivati.E non dimentichiamoci che quelli dell' energia eolica dispongono di ingenti risorse..

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  4. Colpe socialiste sulla moratoria nucleare.
    .
    https://drive.google.com/file/d/1N1FMqcK2em8nIWWT-XTU0od048z2-vnS/view?usp=sharing
    .

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  5. Condivido in pieno.sono cose che anch' io sostengo da sempre. Aggiungerei solo un particolare. Siamo l' unico paese ad aver chiuso centrali costruite da poco e che avrebbero prodotto energia per 60 anni.L' energia che abbiamo buttato( si tratta di centinaia di miliardi) è tutta sul debito pubblico.

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