giovedì 23 aprile 2020

Corona Virus e i valori del 25 aprile



Comprendere come comportarsi nella gestione della crisi, dovuta al corona virus, non è facile, da parte delle istituzioni sono venuti messaggi contradittori, poi le regioni, i sindaci, le varie forze politiche, i vari virologhi per non parlare di ciò che gira nei social. Non è chiaro se si è difronte ad una comunicazione errata o se questo allarmismo costante è voluto.  Comunque sia, le istituzioni producono messaggi di divieti, che  diventano poi  mezzi divieti, i quali vengono rimossi o reinterpretati nel loro “senso originale” di chi l’ha deciso. L’unica cosa certa è che dobbiamo stare a casa, con un insieme di possibilità per uscire, alcune molto chiare tipo andare a fare la spesa, altre meno, tipo quando si parla di cose necessarie che vengono valutate di volta in volta da colui che potrebbe fermarci per un controllo e noi dobbiamo accettare la sua valutazione se quella uscita è considerata necessaria o meno. 
Pertanto arrivano messaggi sui social contraddittori o proprio fake news sui controlli, che creano apprensione ed insicurezza. Nonostante tutto quanto si dice sugli Italiani, stiamo dimostrando, per paura o senso profondo di rispetto per la vita nostra e degli altri, un alto senso di responsabilità. Questo ovviamente non vuole celare l’esistenza di persone superficiali o cretini, ma che sono una esigua minoranza che giustamente va redarguita dalle autorità. Ultimamente sta girando non solo sui social, ovviamente con lanci semi ufficiali del governo, che nella fase 2 verrà realizzata una applicazione che si chiama “Immuni”, e che dovrebbe essere obbligatorio scaricarla nel cellulare, per poter uscire da casa, ma immediatamente è arrivata una semi smentita, cioè che dovrebbe essere una libera scelta. Ovviamente la cosa che allarma è che questa applicazione ci monitorerebbe tutti togliendoci un diritto costituzionale della nostra privacy. Per cui saremmo un Paese controllato da un ente, forse anche privato, che con una applicazione controllerebbe tutta la nostra vita non sapendo se poi l’applicazione ha altre funzioni, che non ci è dato sapere, visto che nel nostro Paese non esiste una autorità realmente autonoma di controllo.  Mi meraviglio che ancora non ho sentito interventi di chi dice la salute prima di tutto, o coloro che dicono se non hai niente da temere non ti dovresti preoccupare, per cui accettare supinamente la perdita della nostra libertà personale. Comunque da parte di vari parlamentari dell’opposizione, ma anche di maggioranza (PD e Italia viva) sono partite richieste di audizione presso la commissione parlamentare sui servizi segreti (Copasir) dei vari ministri competenti per comprendere di cosa si tratta. Non so se siamo trattati come cavie per un esperimento del tipo Grande Fratello, oggi in Italia e domani nel mondo, come disse Di Pietro su Mani Pulite, quando fu interrogato dal Pm di Brescia Salamone. Ipotesi surreale, ma visto i precedenti del golpe di Mani Pulite che ha liquidato per via mediatica e giudiziaria una classe politica per avere oggi questi ciarlatani al governo, il dubbio può essere pertinente. Nonostante tutto credo che l’App potrebbe essere utile solo se usata nei confronti di coloro che sono asintomatici o hanno frequentato qualcuno che ha sviluppato il Corona Virus e per le persone, che purtroppo, hanno il Corona Virus. Solo in questo caso essa può essere e deve essere obbligatorio anche con procedure penali, alfine di controllare che rispettino la quarantena, altre soluzioni sono profondamente anticostituzionali e pericolosi per la democrazia. Visto che ci stiamo avviando a ricordare il 25 Aprile dovremmo ricordarci che per difendere la libertà si muore, e non si può scambiare in assoluto la salute  per la libertà.
Roberto Giuliano 


2 commenti:

Lettera aperta al Presidente della Repubblica: L’Anpi è democratica?

  Lettera aperta al Presidente della Repubblica: L’Anpi è democratica? Mi permetto di rivolgermi a Lei in quanto costituzionalmente è il...