La Manipolazione dell’Autoritarismo in Fascismo e Comunismo
L’essere umano è un portatore sano di sentimenti e percezioni (positive e negative) che ne determinano l’agire, la società umana, nei millenni, ha plasmato i suoi comportamenti mediante il metodo dell’utilità, che ci ha permesso di crescere e selezionare comportamenti sociali funzionali al nostro sviluppo, ma essendo un metodo umano, per quanto utile, è imperfetto come tutto ciò che è umano. Pertanto i comportamenti aggressivi che esistono nell’essere umano possono essere funzionali o disfunzionali in base al contesto: l’invidia, la rabbia, l’amore, l’odio, la paura, etc. sono sentimenti umani ineliminabili e sono gestiti soggettivamente nel quadro delle contraddizioni della cultura e dell’educazione di una società e viene impartita fin dalla tenera età.
Le nostre società occidentali, ma non solo, sono state educate dalle religioni fin dalla nostra comparsa sulla terra, dai riti “pagani”, dalla mitologia greca, da quelli orientali fino alla comparsa delle tre religioni monoteistiche. La loro funzione è stata sempre utile (con le dovute contraddizioni) alla specie umana per superare paure e tutelare la convivenza sociale, perché l’essere umano è un essere sociale, e l’isolamento ne avrebbe determinato la scomparsa.
Saremmo però disonesti intellettualmente se non prendessimo atto storicamente che questa caratteristica umana, per quanto importante, è stata ed è usata da uomini e donne per comandare su altri esseri umani.
Sia le religioni orientali che quelle monoteistiche hanno accompagnato con regole e precetti diversi l’emancipazione umana, ovviamente anche in modo doloroso e violento da esseri umani che ne hanno gestito sia l’evoluzione che l’involuzione. Nostri simili, che hanno sviluppato una capacità al comando, utilizzando gli stessi strumenti psicologici che abbiamo, ovviamente con concetti “del bene e del male” soggettivi, ma da loro considerati giusti, determinando periodi storici di benessere e guerre. Tutto ciò per dire che il potere non è né buono né cattivo, ma dipende dall’uso che gli esseri umani ne fanno, e ognuno di noi nel proprio campo d’azione, più o meno consapevolmente, lo utilizza.
Coloro che stanno al potere conoscono bene il funzionamento della mente umana o se non lo conoscono hanno persone competenti che suggeriscono loro strategie di comodo per raggiungere gli obbiettivi che si sono prefissi.
Oggi la politica del dopo Yalta in Occidente si è trasformata da contenitore di valori e ideali a marketing sociale, si utilizza la propaganda e l’ignoranza (nel senso etimologico) come strumento per orientare le masse, alfine di un facile consenso politico. La propensione all’autoritarismo è insita in ogni essere umano, lo è anche in forma positiva e cioè nel ruolo dei genitori nell’educazione dei minori, per quanto le nuove idee dicono di favorire il dialogo, essa è necessariamente presente nell’educazione primaria, anche se è per il bene del minore, è comunque una fattispecie di autoritarismo.
Se ogni divieto può sembrare autoritarismo, anche se serve al bene comune si determina un corto circuito nella democrazia che è fatta di regole, le quali possono sempre essere modificate ma con procedure democratiche. Intendere la democrazia come la libertà di fare ciò che si reputa giusto, anche da più persone è una sottile e perfida manipolazione che può determinare in menti deboli il considerare un’opinione diversa come un atto autoritario, proiettando sugli altri il proprio autoritarismo. Agendo in questo modo la manipolazione stravolge anche la storia e i termini che l’hanno contraddistinta come “genocidio, fascismo e comunismo” vengono banalizzati per criminalizzare ogni opinione contraria, diventano un anatema che rappresenta il male assoluto e dunque si legittima un atteggiamento violento nei confronti di chi non condivide la propria opinione perché è il male. Ciò purtroppo non è casuale anzi è voluto per polarizzare la società imbarbarendola con il rischio di sconvolgere la convivenza civile, perché una società aggressiva o violenta favorisce il controllo delle masse che per paura accettano di tutto.
Lo storico Emilio Gentile sostiene che lo strumento di manipolazione della folla non è utilizzato solo dalla tirannia, ma anche dai governi democratici, attraverso strategie di marketing politico, primi fra tutti gli slogan. Un altro strumento estremamente efficace è la ripetizione di parole e discorsi, in modo da ossessionare la mente umana.
Il fascismo come il comunismo sono due fenomeni storici che si candidavano a fare del bene al popolo, ma la loro visione della società era intrinsecamente autoritaria, perché le loro teorie del potere vedevano nell’essere umano il buon selvaggio, mentre la natura umana se non ha contrappesi favorisce gli aspetti autoritari.
Diceva Le Bon: “Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.” Ma per offrire illusioni il popolo deve essere ignorante (nel senso etimologico del termine), e l’ignoranza a sua volta si ciba di un’altra illusione che è quella “Dell’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere a istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe necessariamente tenuto a freno.” Questo sentimento distorto tra senso di appartenenza e di potenza gli fa credere di essere nel giusto e dunque legittima anche la sua violenza su chi la pensa diversamente perché è un fascista o un comunista. Questo uso distorto del fascismo o del comunismo è una grande operazione di distrazione di massa, non ci sono ne Lenin ne Mussolini alle porte, ma serve farlo credere per coprire il vuoto politico di una falsa sinistra complice degli interessi della finanza internazionale che ha dimenticato la giustizia sociale, per i diritti civili, ma trasformandoli anche essi in ideologia. Potremmo definire il pensiero autoritario (tra cui rientrano tutte le ideologie perché diverse dai valori) un pensiero infantile della natura umana, mentre il pensiero democratico è quello delle persone mature, consapevoli delle proprie responsabilità verso di se e gli altri. Nell’Occidente tutto, oggi si fronteggiano due realtà, il pensiero autoritario e quello liberaldemocratico, il resto è propaganda e possono essere trasversali in tutti gli schieramenti, purtroppo anche in buona fede.
Roberto Giuliano
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